Veronica Gaido: andante con moto.
Presso M45 in via Manzoni 45 a Milano.
“Le opere di Veronica sono figurazioni che possiedono una profonda memoria inconscia che sa edificare strutture perfette fatte di intarsi di luce e movimento, perennemente in bilico tra la stabilità della forma e l’instabilità del divenire. Il movimento è un principio cardine, un “andante con moto”“.
Milovan Farronato
La fotografia di Gaido diventa un linguaggio attraverso il quale esplorare e rileggere la realtà e le dinamiche del nostro mondo visivo attraverso la scomposizione e la ricomposizione dell’immagine, creando una tensione tra il visibile e ciò che si può solo intuire.
Le immagini delle architetture, siano esse i grattacieli contemporanei o gli antichi palazzi veneziani, immerse nelle tonalità fredde, perdono la loro solidità, si fanno morbide, plasmabili, rivelando lievi movimenti molecolari che dissolvono progressivamente le forme, fino a liquefarle. Al contrario, una calda tonalità avvolgente caratterizza le fotografie dei corpi umani in movimento, dove la luce soffusa delle candele definisce e scolpisce figure e spazi, giocando abilmente sul contrasto tra luci e ombre.
L’opera si distingue per una riflessione profonda sull’identità e sul fluire del tempo, soprattutto nelle diverse rappresentazioni dell’acqua e nel suo progetto dedicato ai mari. L’acqua, da sempre simbolo di un duplice aspetto: curativo e distruttivo. Questo dualismo è costante nella scelta artistica di Gaido.